Il movimento associativo italiano ha origine nel 1925 con la fondazione, a Ginevra, della prima colonia libera. Un fenomeno che è cresciuto di pari passo
con la presenza italiana in Svizzera, ma che negli ultimi anni sembra confrontato a un malessere interno. Con la crisi economica degli anni '70, e il rimpatrio di una parte degli stranieri, alle colonie libere si sono aggiunte le prime associazioni regionali. A loro veniva affidata non soltanto la gestione concreta del progetto di ritorno, come la questione del lavoro o dell'alloggio, ma anche il sostegno a coloro che, rimasti in Svizzera, erano confrontati alle crescenti manifestazioni xenofobe di quegli anni. Col passare degli anni, le nuove generazioni di immigrati italiani si sono lasciate alle spalle questa
fase di bisogno materiale e spirituale.


Per questo, «oggi i giovani non si identificano più nei modelli associativi tradizionali e, senza
rinnegarne il valore storico e simbolico, rivendicano la necessità di sviluppare nuove forme
organizzative, in una logica di maggior impegno culturale».

Il 15 ottobre 1974 a Solothurn viene fondata col nome di Associazione Regionale Calabresi
Emigrati A.R.C.E. un’associazione regionale italiana, Nell’ottobre 1992 viene cambiato il nome in A.C.S. Associazione Calabresi Soletta.
Questa associazione ha per scopi:

A) Promuovere ed operare al miglioramento socio economico dei calabresi, e favorire l’inserimento nel tessuto sociale del paese ospitante.

B ) Stabilire contatti con le autorità della Regione Calabria per meglio affrontare i problemi della comunità calabrese.

C ) Informare con tutti i mezzi a disposizione, la collettività calabrese su tutto quanto può loro
interessare.

D ) Promuovere manifestazioni di carattere culturale e ricreative, atte ad elevare moralmente e socialmente gli associati.

L´associazione è in armonia con i principi democratici della costituzione della Repubblica
Italiana, in rispetto alle leggi Svizzere.

L’ACS è stata anche una delle fondatrici di una federazione di associazione regionali calabresi
che si chiama FACIS. Gli scopi di questa federazione erano quelli di essere meglio rappresentati, di promuovere e realizzare azioni atte a tutelare l’interesse dei calabresi in Svizzera, onde poter superare le condizioni socio economiche che danno luogo al fenomeno dell’emigrazione.
Promuovere una collaborazione fra le autorità locali e quelle italiane e particolarmente regionali.
Col tempo vista la maggiore integrazione degli italiani la facis ha perso il suo ruolo di
protagonista passando dall’allora piu’ di 30 associazioni del 1977 alle attuali 10 associazione del 2011. Anche L’ACS ha deciso di abbandonare la federazione uscendone nel 2011 visto lo stallo che dura da diversi anni e la mancanza di programmi seri da parte della stessa.

Attualmente L’ACS conta piu’ di 100 famiglie socie, organizza vari eventi nel corso dell’anno come feste tradizionali, festa della mamma, concorso fotografico o sfilate di moda.
Nel corso di quest’anno abbiamo partecipato anche al grande evento organizzato in collaborazione col Comune di Grenchen e altre associazioni italiane per i 150 anni dell’unità
d’Italia. L’ACS ha abbandonato il vecchio modo di fare delle vecchie associazioni, come i concorsi del gioco delle carte, i regali e promesse dei politici italiani,che in realtà erano solo parole ma mai fatti concreti. L’attuale comitato ha una media di età di 40 anni, usa i nuovi mezzi di informazione come facebook (Calabresi Solothurn e Calabresi Di Soletta) e cerca di stare all’avanguardia con i tempi. In Svizzera esistono tante altre associazione italiane che vanno dai comites ai comitati genitori, dalle tante associazioni regionali da ogni parte d’Italia alle acli, alle missioni italiane ecc.